Sono un Infermiere, un Infermiere sorridente e ne vado fiero. Dopo tanti anni di servizio all'interno di organizzazioni di Volontariato sia come volontario che come dipendente, decisi di diventare infermiere: una scelta ragionata e consapevole che mi ha cambiato la vita in termini lavorativi e personali.
Da pochi mesi ho lasciato il "posto fisso" ma non il mio lavoro: sono diventato un Infermiere libero professionista!
Acerrimo nemico del "si è sempre fatto così", pronto ad uscire dalla mia zona di comfort, il mio operato si basa sulle prove di efficacia e sulle evidenze scientifiche, coniugandosi ai basilari valori della correttezza, della lealtà e della comprensione.
Come nella vita privata la mia identità poggia sul contatto con le persone, in mezzo alla gente, parimenti, la mia identità lavorativa - essere infermiere - si esprime al meglio in mezzo ai pazienti: non esistono clienti ma esseri umani portatori di bisogni. Credo anch'io che l'ascolto e la comunicazione (non solo con i pazienti, ma anche con familiari e colleghi) siano gli strumenti primordiali per un efficace processo di guarigione e per il ripristino del miglior benessere pisco-fisico possibile.
Per quanto detto sopra, ho deciso di intraprendere un percorso di specializzazione in Infermieristica di Famiglia e Comunità perché credo nella sanità di iniziativa, credo nella sanità territoriale che sta con le persone e per le persone.